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Intervista: Alessandra Bonaccorsi, una delle diciassette giornaliste che si raccontano nel libro “È


Benvenuta su Spazio Donna/ not only dreams, cominciamo subito nel chiederti come è nata la tua passione per il giornalismo? “Ho sempre voluto fare questo lavoro. Subito dopo la laurea in Lettere moderne ho iniziato a inviare il mio curriculum alle redazioni giornalistiche di Catania. Non so spiegare come e perché ma era già perfettamente chiaro in me che avrei fatto questo mestiere”.

2. Sei una delle diciassette giornaliste che si raccontano nel libro “È la stampa, bellezze!” un’autobiografia collettiva, come è nato questo progetto?

“È nato da un’idea di Giusi Parisi che ha messo insieme 17 giornaliste senza un contratto a tempo indeterminato perché raccontassero la passione per questo lavoro nonostante il precariato. Sono 17 racconti di vita, ricchi di aneddoti, e con un filo conduttore unico: il grande amore per questa professione”.

3. Avevi già lavorato con le colleghe che hanno collaborato con te ? Che rapporto hai con loro? “No, in realtà non ci conoscevamo personalmente. Conoscevo le loro firme e le sigle sui giornali ma molte non le avevo mai incontrate. Ci siamo conosciute a Palermo ai Cantieri Zisa il giorno in cui Letizia Battaglia scattò alcune immagini una delle quali è stata riportata all’interno del libro. Devo dire però che si è creato da subito un clima di condivisione e di simpatia tra tutte noi”.

4. Che sensazione ti ha dato, per una volta, mettere a nudo ed esporre la propria vita, invece di raccontare e parlare degli altri come in genere fai con la tua professione? “Non è facile raccontarsi anche perché sono molto riservata e introversa. Però devo dire che il racconto l’ho scritto in brevissimo tempo”.

5. In questo libro si parla di difficoltà, compromessi, rinunce ma anche di successi e rivincite. Lungo il tuo percorso ci sono stati episodi decisivi che ti hanno dato la forza per andare avanti o incidenti che, al contrario, stavano per farti desistere? “Partiamo da un dato di fatto: vivo del mio lavoro e questo mi dà la forza di andare avanti. Episodi negativi specifici? Il giorno in cui l’ultima arrivata in redazione ha avuto il contratto che io non avevo. Questo lavoro è fatto di ostacoli quotidiani, di lotte per affermarsi. Devi sgomitare, farti rispettare. Ma ti entra dentro, si insinua e non riesci a farne a meno. È quello che in fondo raccontiamo in questo libro”.

6. Anche nel mondo del giornalismo e dell’editoria in generale, la donna deve ancora lottare contro lo stereotipo del ‘questo è un lavoro da uomini’ ?

“In questo come in altri settori i ruoli che contano sono spesso ricoperti da uomini. Provate a contare le direttrici di quotidiani in questo Paese?”.

7. Alla luce della tua esperienza, che consigli daresti ad una giovane donna che volesse intraprendere il cammino per diventare giornalista?

“Non è facile fare questo lavoro oggi. I giornali sono in crisi, non si assume più e spesso si lavora tutto il giorno e tutti i giorni per una paga non sempre soddisfacente. Però i sogni vanno coltivati e perseguiti. Bisogna studiare, accarezzare l’idea di andare fuori da questa terra, magari facendo esperienze all’estero” .

8. Il giornalismo oggi è ampliato dalle notizie estemporanee nel web, cosa ne pensi? “Il web oggi è un far west. Va regolamentata l’informazione, così non va bene. Il rischio di fake news è dietro l’angolo, le notizie spesso rimbalzano da un giornale all’altro senza che vengano verificate o approfondite. Ritengo sia importante ci sia più ordine”.

9. Sono in programma, dopo la presentazione ufficiale, altre particolari iniziative per la promozione del libro?

“Ce ne sono tante. Saremo il 9 aprile a Enna; il 12 aprile a Terrasini; il 22 maggio a Erice; saremo inoltre ospiti della manifestazione A tutto volume che si svolgerà a Ragusa dal 13 al 16 giugno. E ancora Favignana e Marsala. Stiamo ricevendo molti inviti non soltanto dalla Sicilia ma anche da altre regioni italiane e questo ci fa veramente molto piacere”.


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