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INTERVISTA: Francesca de Mori, presenta il suo primo album "altre strade"


Ti sei diplomata in canto moderno all'AMM di Milano, hai avuto un importante percorso di studio, che ti ha portata a realizzare il tuo primo lavoro discografico; ma andiamo un po’ all’origine, come è nata questa tua passione?

Buongiorno, grazie per questa intervista e un saluto a tutte le vostre lettrici. La passione del canto è per me un istinto da quando sono nata. Ascoltare mio padre cantare mentre lavorava e la musica alla radio, mi ha messo in contatto con questo mondo fin da piccola, ma mai fino a pensare di farne anche una professione. Nel tempo, poi, si è saputa e potuta trasformare in amore profondo più che passione, perchè mi ha donato l'occasione per manifestare il mio " essere creativa", ma soprattutto mi ha connessa con la mia interiorità, processo che penso si attivi per ciascuno di noi quando entriamo in contatto con la parte più profonda del nostro desiderio. Spero di non risultare troppo allusiva. Il canto è un percorso gioso ma anche doloroso, nel senso che fare delle scelte di vita è doloroso. Devo molto a degli incontri speciali, a degli ascolti, a delle letture, a chi mi ha spronata con generosità a fare, ma sarebbe meglio dire "essere" questo. E' un punto che mi piace sottolineare, quello dell'essere generosi con chi ha delle qualità, e questo è auspicabile avvenga in ogni campo.

Chi sono stati i tuoi artisti di riferimento o, comunque, quelli da cui hai tratto ispirazione? Si possono annoverare tra essi anche gli autori che hai scelto di interpretare, dalla Vanoni a Battiato?

Non potrei prescindere da loro, e aggiungerei Rossana Casale, Fabio Concato, Lucio Dalla, Ivano Fossati, Mia Martini e moltissimi altri. Tant'è che nello spettacolo live che stiamo proponendo, propongo autori ed interpreti che mi hanno ispirata. Anche l'ascolto dei cantanti americani mi ha fortemente influenzata.E' quella vita che trasudava dalle loro canzoni che mi ha fatto sentire il brivido quando le ho ascoltate per la prima volta. Ho sempre separato l'immagine dell'artista da quella dell'uomo/donna, ma non puoi slegare, a mio avviso, quelle che sono le esperienze personali da quello che una persona crea. Artisti di riferimento sono stati tutti coloro che nel momento in cui li ho ascoltati, hanno saputo collegarsi con il mio "accordo interiore", dandomi un modo per sentirmi e farmi percepire uno stato interno.

E arriviamo al tuo primo lavoro, “Altre strade”. Perché questo titolo? Si può dire che sia un piccolo ‘concept’ sul senso della vita?

"Altre strade" nasce dopo anni di esperienze come interprete. All'inizio non ho potuto scegliere, oggi direi che ho preso quello che la vita mi ha offerto senza pormi troppe domande. Avvertivo che non potevo perdere tempo, che avevo trovato la mia strada e dovevo buttarmi a capofitto per fare più esperienza possibile. Ero grata di questo dopo anni di vuoto in cui non capivo cosa fare della mia vita. Nel tempo e maturando come persona sono diventata più selettiva, pur mantenendo sempre un senso gratitudine per quanto vissuto.Ci sono stati momenti di grande sconforto, ma anche di comprensione.Questo mi ha dato sempre tanta forza per andare avanti. Ciò che posso dire è che "Altre strade" nasce come "un prendersi cura", non è un disco di denuncia, nè ha la pretesa di dare soluzioni, ma è un disco in cui le esperienze sono raccontate con una visione di apertura verso il grande mistero che è la vita.

Dal punto di vista musicale secondo te è corretto definirlo un punto di incontro tra la canzone d’autore italiana e il jazz?

L'incontro con Daniele Petrosillo, contrabbassista che ha scritto musica e testi dei brani inediti è stato sicuramente fondamentale, poi anche quello con Salvatore Pezzotti pianista e arrangiatore anche del Quartetto d'Archi Archimia. Completano l'ensemble musicale Rino Dipace alla batteria e Raffaele Kohler alla tromba e al flicorno. Le mie grandi passioni sono sempre state la musica d'autore italiana e il jazz e sento di avere realizzato il mio sogno incontrando la scrittura musicale di Daniele. Poi, penso che alla fine catalogare la musica sia abbastanza superfluo perchè il fine è quello di comunicare, fare da ponte con le persone, smuovere parti accordate o "scordate" di noi. L'idea è stata quella di riprendere la canzone d'autore italiana arricchendone la parte musicale con influenze jazzistiche e tempi dispari come avviene in “Liberamente”, in 5/4 e “La ruota del tempo” in 7/4.

C’è un brano , tra gli inediti, che ti rappresenta maggiormente secondo te?

Una domanda che apre orizzonti infiniti. Ho visto mutare in questi mesi le mie preferenze. All'inizio ero legata ad "Altre strade", la canzone che dà il titolo al cd, perchè ho partecipato alla scrittura del testo. Ma infine la mia preferita rimane "Come l'acqua" perchè nel cantarla mi sono commossa tante volte.Ricordo una registrazione in cui mi è salito il “groppo in gola” e ho fatto fatica a riprendere la sessione. Mi piacciono le parole di questa canzone "...come l'acqua muoviti, lascia andare ciò che sei...", vorrei averle scritte io. Penso siano anche gli intervalli musicali, così come sono scritti, a farmi questo effetto. Del resto nella musica indiana ogni intervallo rappresenta e comunica un'emozione.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate finora? La ricerca di una etichetta, l’aver scelto un genere non di facile presa?

Pensa che uno dei problemi che ci siamo trovati ad affrontare è stato proprio quello di trovare un'etichetta e principalmente per il motivo che per alcuni, il progetto era troppo "canzone", per altri troppo "jazz". Mi viene un pò da sorriderne ora. Anche il problema di sobbarcarmi l'intera produzione a livello economico del cd è stata impegnativa. Ma non avevo scelta e ho dovuto rischiare. Purtroppo ho incontrato anche chi un pochino si è approfittato della mia inesperienza in questo settore, ma anche persone meravigliose e disponibili. Fa male perchè ti senti preso in giro. Ma si impara facendo.

Che differenze emotive ci sono secondo te tra il cantare in studio ed esibirti live?

Per me c'e' un abisso. La mia esperienza live è molto maggiore rispetto a quella in studio e forse questo contribuisce a non farmi mollare il bisogno di controllare che tutto sia a posto. Che poi a posto non si è mai, perchè anche lì si vive il momento. Nel live però, anche se a inizio concerto sono un pò ansiosa, poi mi accade di "entrare dentro la musica". In studio per me il processo è meno lineare, ci possono essere delle interruzioni, e ho qualche difficoltà in più a lasciarmi coinvolgere.

Che rapporto hai con il tuo pubblico? E che tipo di pubblico è il tuo?

Sono un pò allergica agli aggettivi possessivi. Ma lo dico con il sorriso. Sarebbe meglio dire che una parte di me è del pubblico, ma ricadrei nella trappola. Mi pare di essere affettuosa e colloquiale nel mio modo di pormi. Senza l'ascolto, la disponibiltà all'ascolto da parte di chi viene ai concerti, e la mia a mettermi in gioco, decadrebbe l'intera faccenda.

A che punto è secondo te il percorso di crescita della musica inedita nel nostro paese? Quanto spazio è riservato ai giovani emergenti?

Purtroppo grande spazio non c'è, ma pare che molti artisti si stiano proponendo, grazie al web ,in circuiti alternativi e molto sta cambiando. Da parte mia e come esperienza personale posso riportarti che ho dovuto occuparmi di tutto e con fatica. Oggi molti artisti si devono occupare non solo della musica, dei testi, dell'interpretazione, etc.,ma anche di investire economicamente in prima persona e di investire molto tempo nella ricerca dei locali, festival.

Che rapporto hai con i social? Secondo te il web aiuta la crescita di un artista o ci sono anche i ‘contro’ da valutare ?

I social mi piacciono, danno molte possibiilità agli spiriti intraprendenti, sono stimolanti. L'esperienza personale mi porta a considerare che i social sono utili per raggiungere persone anche al di fuori dei soliti circuiti. Uso molto la mia pagina perchè mi permette di connettermi con chi mi segue e di diffondere il lavoro che abbiamo realizzato.

Quali sono gli imminenti progetti in cantiere?

Stiamo lavorando alle canzoni del secondo disco e organizzando i concerti per il prossimo autunno. Speriamo di potervene parlare molto presto. Inoltre sta prendendo sempre più forma la performance in duo, contrabbasso e voce, con poesie mie e canzoni del cd. La pagina per chi volesse leggerne qualcuna si chiama "Le poesie di Ligea".


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