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Carla Accardi,  “La Signora dell’ Astrattismo”


Carla Accardi, “La Signora dell’ Astrattismo”

L’artista, incentra il fulcro della sua ricerca su un linguaggio astratto, escludendo del tutto il figurativo, una pittura legata ai moti, ritmici e lirici della scrittura, ma anche alla sensualità, tutta al femminile.

La Accardi, nasce a Trapani il 9/10/1924, dopo aver finito gli studi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, nel 1946 si trasferisce a Roma.

In questo periodo romano, frequenta l’Osteria dei Fratelli Menghi, un noto ritrovo per artisti, in questo clima di fervido movimento culturale, inizia la sua riflessione sull’arte astratta, che la porterà ad essere l’ unica donna ad aderire nel 1947, al gruppo Forma 1, con gli artisti: Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perrilli, Sanfilippo (che sposerà nel 1949) e Turcato, gruppo che contribuì all’affermazione dell'astrattismo in Italia.

Il 15 marzo 1947, il gruppo Forma 1, pubblica il suo primo manifesto, in cui vengono espresse le diverse concezioni di astrattismo, nonché gli obbiettivi che il medesimo gruppo si prefigge di realizzare.

Il punto V del manifesto così recitava:


“V) - Nel nostro lavoro adoperiamo le forme della realtà oggettiva come mezzi per giungere a forme astratte oggettive, ci interessa la forma del limone, e non il limone”


La pubblicazione del manifesto avviene, però, in un momento di forti controversie sulle scelte estetiche, tra chi si sostiene l'astrattismo e chi si fa promotore dell'arte figurativa d'impegno civile, tra questi il siciliano Renato Guttuso (1912/1985), che durante il periodo del fascismo si fa fautore di una pittura estremamente neorealista, che ha rappresentato un punto di riferimento per molti giovani artisti.

Guttuso schieratosi a favore del partito comunista italiano ebbe l’appoggio del segretario generale dello stesso P.C.I. Palmiro Togliatti, il quale entrò personalmente nella controversia, prendendo posizione a favore del realismo sociale e condannando senza mezzi termini l'astrattismo portato avanti dal gruppo Forma 1.

Questo sarà comunque il primo e unico manifesto che erigerà il collettivo di artisti siciliani, che segnò profondamente l’arte italiana del Novecento, ma che finirà per sciogliersi nel 1951.

Successivamente i vari artisti svilupperanno una propria poetica, molti passeranno dall'astrattismo al figurativo.

Il discorso astratto verrà portato avanti soprattutto da Carla Accardi, che diventerà una vera e propria pioniera, ricercatrice e sperimentatrice del genere, secondo una personale poetica legata al segno-colore, che realizza con una calligrafia pittorica inconfondibile, dove inserisce elementi materici che richiamano gli schemi dell' informale francese, questi primi lavori Carla Accardi li battezzò lavori “autorigenerativi”.

Prolifica e vitale, non solo nell’ambito artistico ma anche nel sociale, fu tra le pioniere del femminismo in Italia, prendendo parte del gruppo “Rivolta Femminile” insieme alla scrittrice Carla Lonzi.

Nel 1954 partecipa alla rassegna romana alla Galleria Spazio “Individualità d’Oggi” con la presenza di grandi artisti come; Burri, Capogrossi, Fontana, Klein, dove inizia ad affrontare problematiche di riduzione cromatica e segnica, ricerca che procederà nella direzione dell'automatismo segnico, fino all’inizio degli anni 60.

Nel 1965 abbandonerà le tempere per le vernici colorate e fluorescenti applicate su supporti plastici trasparenti, uscendo dalla dimensione del quadro e invadendo lo spazio con un atteggiamento che sarà importante per gli artisti dell'arte povera.

Carla Accardi partecipò a ben otto biennali di Venezia ed espose molte volte all’estero, tra le ultime mostre, la monografica al Macro di Roma nel 2005, nel 2010 al Museo Bilotti di Roma, nel 2011, alla Fondazione Puglisi Cosentino di Catania dove viene proposto il pavimento “sonoro” nato in collaborazione con la rockstar Gianni Nannini.

Carla Accardi, muore il 23/2/2014, all’età di 84 anni.

Questa grande donna ed artista è riuscita ad emergere nel panorama dell'arte contemporanea degli anni ’40, anche iniziando un lungo e tormentato percorso, nel cercare di mettere fine all’emarginazione della creatività femminile.

Attualmente presso il Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Riso, è possibile vedere due sue tele, “Ombra su rosso blu; omaggio al presidente Kennedy”(fig.n1) 1964 e “Rosso verde”(fig.n2) 1967, che momentaneamente fanno parte di una mostra più grande dal titolo “Nel Mezzo Del Mezzo” che attraverso l’arte, crea dei forti legami tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo, facendo incontrare opere non soltanto distanti geograficamente ma anche nel tempo, creando comunque un forte ed intimo legame tra queste.

La mostra coinvolge ben 86 artisti di diverse nazionalità, di cui molte donne, artiste che portano avanti il discorso dell’arte, con quel tocco di delicata femminilità di cui l’arte ha avuto sempre bisogno.



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