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Frida Kahlo


Frida Kahlo, un’arte la sua, influenzata dalla sofferenza che le ha riservato la vita, riuscendo però, a trasformare il dolore in forza interiore, in arte.

«Io non sono malata, ma sono rotta, distrutta.

Sono felice solo quando dipingo»

Magdalena Carmen Frida Kahlo, nasce il 6 luglio 1907 in un sobborgo di Città del Messico (Coyoacàn) nella Casa Azul, il padre pittore e noto fotografo, emigrato in Messico dell'Ungheria influenza probabilmente la figlia, nel modo di inquadrare le immagini.

Legata agli ideali rivoluzionari, Frida si riteneva figlia della rivoluzione messicana, tanto da dichiarare di essere nata nel 1910, anno di tale evento.

Affetta da spina bifida fin dalla nascita, fu comunque una bambina vivace e ribelle, anche dopo che nel 1925 all’età di 17 anni, fu coinvolta in un terribile incidente d’autobus, che stravolse completamente la sua esistenza (da tale evento, infatti, seguiranno ben più di 32 interventi chirurgici nel corso della sua vita).

Forzata a letto per più di tre mesi, con dolori lancinanti alla colonna vertebrale, iniziò a leggere diversi saggi sul movimento Comunista, di cui col tempo divenne una fervida sostenitrice, ma soprattutto iniziò a dipingere.

Per sostenerla nella realizzazione dei dipinti, i suoi genitori, le regalarono un letto a baldacchino, dove ponendo uno specchio sulla parte alta, offrirono a Frida l’opportunità di iniziare a dipingere, da qui infatti, cominciò la sua numerosa serie di autoritratti. (Fig.1).

Possiamo definire la Kahlo, una vera e propria antesignana degli artisti contemporanei, utilizzando il proprio corpo, come centro della sua poetica artistica, testimoniata, non solo dai molti autoritratti ma anche dalle innumerevoli fotografie che la ritraggono praticamente in numerosi momenti della sua vita.



(fig. 1) Frida Kahlo

“Autoritratto con collana” 1933

Olio su lamina 35 x 29 cm (Collezione J. y N. Gelman)



«Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola

e perché sono il soggetto che conosco meglio»

Dopo questi mesi di degenza, Frida Kahlo recupera pian piano la capacità di camminare, sicura di voler fare dell'arte la sua forza esistenziale, si reca dal pittore muralista messicano Diego Rivera, per cui nutriva da tempo un forte interesse.

Grazie ad una delle sue più care amiche, Tina Modotti, fotografa e rivoluzionaria italiana, riesce ad incontrare Rivera, che sarebbe diventato di li a poco il suo compagno di vita, infatti, appena un anno dopo (1929) i due si sposarono.

Diego Rivera aveva il doppio dei suoi anni, era un uomo rude (che la tradì numerose volte), ma comunque entrambi erano legati sotto diversi aspetti, non solo dalla pittura, ma soprattutto dalla comune fede rivoluzionaria.

Frida fu influenzata da tale fede anche nell’abbigliamento, dal giorno delle sue nozze in poi, infatti, indossò abiti nativi indo-americani, simbolo della fede rivoluzionaria del passato amerindo del Messico.

Nel 1930, a Diego Rivera vengono commissionati numerosi lavori, tra cui la decorazione di un muro all’interno del Rockfeller Center di New York, nonché ulteriori incarichi a Chicago, San Francisco e Detroit.

In questo periodo Frida Kahlo resta incinta per la seconda volta, ma anche in questa occasione non riuscì a portare a termine la gravidanza. Una delle conseguenze dell'incidente avuto da ragazzina.

In questa occasione l’artista, dipinse “Il Letto Volante”.

(1932), (fig. 2).



(fig. 2) Frida Kahlo,

“Henry Ford Hospital o Il letto volante” (1932)

Città del Messico, Collezione Dolores Olmedo, Messico.



Dopo la terribile perdita, i rapporti tra i due si fecero sempre più ostili, Frida aveva sempre sopportato i continui tradimenti del marito, ma non poté assolutamente accettare il tradimento di Diego con sua sorella, Cristina Kahlo. In seguito a ciò, decise così di divorziare dal marito.

Proprio in questa occasione scriverà sul suo diario:

«Ho subito due gravi incidenti nella mia vita, il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego.»

Frida decide allora di trasferirsi a New York, per stare lontana dall’ex marito ed inizia ad allacciare rapporti con altri uomini, ma anche con donne, come la relazione con l’artista statunitense Georgia O’Keeffe.

Solamente nel 1938, tornerà in Messico e si riavvicinerà a Diego, anche per dare rifugio al rivoluzionario russo Lev Trotsky.

Il 1938 è anche la data della sua prima mostra personale, tenutasi a New York. In quella occasione la notò il critico e teorico del Surrealismo Andrè Breton, che le propose di organizzare una retrospettiva a Parigi, presso la Galleria Renou et Coll.

Dopo l’esposizione parigina e la delusione del movimento surrealista, l’artista torna però in Messico, dove dopo essersi nuovamente separata dal marito Diego (per poi riconciliarsi nel 1940), decide di inseguire la sua indipendenza ed emancipazione, per far questo, taglia i capelli e inizia a indossare abiti maschili.

Il dipinto “Le Due Frida” (1939) (fig. 4) risale proprio a questo periodo.




(fig. 4) Frida Kahlo,

“Le due Frida” 1939,

Museo de Arte Moderno, Città del Messico.



Nel 1953, l’amica e fotografa Lola Alvarez Bravo, organizza la prima mostra personale in Messico, a cui Frida partecipò nonostante le sue condizione di salute, infatti, in quel periodo subì prima l’amputazione di un arto, poi una terribile polmonite.

Appena un anno, il 13 luglio 1954, l’artista Frida Kahlo muore nella sua città natale.

Dopo la sua morte il marito Diego Rivera, dedicò gli ultimi anni della sua vita a far conoscere il lavoro di sua moglie, lasciò quindi, la grande “Casa Azzurra” (dove Frida aveva vissuto fin da bambina), al popolo messicano che ne fece un museo.

Non solo considerata l’artista più importante ed influente del Novecento, ma anche una grande donna, diventata simbolo dell'emancipazione, dell'indipendenza di tante donne, attraverso la sue opere, concepite come uno strumento di profonda autoanalisi, ci ha trasmesso un fervido invito a non arrendersi mai, ad essere forti e coraggiosi, nonostante i tumulti e le difficoltà che la vita ci presenta.

I colori forti e vivaci che utilizza, non sono solo l’allegoria della cultura messicana, sono il simbolo della voglia di vivere, della rabbia e della sofferenza, incanalata nella pittura per realizzare grandi capolavori, visionari, ma con una simbologia ben precisa, ispirate per lo più alla mitologia messicana.

Frida Kahlo è ancora oggi un’icona di stile, molte le griffe, Moschino, Emamò, Jeremy Scott, che si sono ispirate alla figura dell'eccentrica artista.

Celebrandola nel 2012 con una collezione ispirata al Messico e alle sue particolarissime acconciature, ai suoi abiti, ripresi da quelle che erano le tradizioni del folclore fimminile messicano, come ad esempio i grandi rebozos di seta lo scialle tipico messicano, che Frida indossava sopra le camice con i volan e i pizzi, usati dalle donne nella valle di Toluca.


A lei fu dedicato anche un francobollo, negli Stati Uniti, il 21 giugno 2001, questo riporta la sua effige, l’autoritratto del 1933 (fig.1.) il primo francobollo che ritrae una donna ispanica.

Inoltre nel 2002 esce il film che racconta la vita di Frida Kahlo, diretto da Julie Taymor, in cui il ruolo della protagonista fu interpretato dall’attrice Salma Hayek.


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