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Intervista: Dj “Danja Uosh” Anima elettrica siciliana ; Dj Daniela un


Quanti anni avevi quando hai iniziato ad interessarti di musica? Da dove deriva l’alias “Danja Uosh”?

La passione per la musica è sempre stata dentro di me, parallelamente a quella per l’arte. a 8 otto anni comprai i primi cd di musica classica e verso i 12 un doppio cd dei Beatles .. per un periodo ho studiato chitarra classica ma poi ho staccato per fare altro. in quel periodo amavo più disegnare.

il rock era la mia passione ma con l’evolversi delle sonorità anche i miei gusti cambiarono. l’elettronica ed il rock dei Radiohead mi fecero capire che la musica si stava evolvendo in altro. verso i 16 anni tagliavo ed allungavo nastri magnetici come le audiocassette (ad es. mi piaceva un brano che durava troppo poco ed io, per gioco e diletto, allungavo la traccia inserendo un altro ritornello, più facile a farsi che a spiegarlo :). contemporaneamente disegnavo benissimo e dipingevo infatti, prima mi sono diplomata all’accademia di belle arti e dopo, vedendo che la mia passione per la musica non tramontava ho deciso di ampliare i miei orizzonti iscrivendomi all’istituto Vincenzo Bellini di Catania in musica elettronica (dove sono laureata ed ora sto prendendo la specialistica). In realtà io volevo fare musica, cioè crearla, ma un mio grande amico e grande musicista Dario Aiello (in arte Blatta) mi consigliò di diventare anche dj, ma solo per farmi conoscere in giro, e così ho fatto. In pratica produco e faccio la dj da 8 anni :). lo pseudonimo Danja Uosh è un nome che mi hanno dato due persone importanti della mia vita e, per affetto, me lo sono tenuto.

Qual è il segreto per fare successo nel tuo campo?

Se dico la verità molti mi odieranno, ma io credo che sia così, almeno per le esperienze da me vissute:

Uno: avere una passione infinita per quello che si sta facendo e soprattutto non lasciarla mai (la passione intendo), potranno esserci periodi bui o momenti di pausa ma se è il tuo destino la musica ti perseguita.

Secondo: avere tanti ma tanti soldi da investire sulla propria figura (cosa che non riguarda me) chi sfonda e guadagna con la musica da un giorno all’altro ha sicuramente investito un capitale sulla sua persona. io infatti non guadagno nulla o quasi e sono fiera di me perché se qualcuno mi chiede un’intervista, e me ne chiedono, vuol dire che sola, con le mie forze, sono arrivata ad un buon punto. Senza investire un centesimo. La cosa bella è proprio questa! tutti pensano che basta essere bravi, no, purtroppo questo ambiente è fatto soprattutto di immagine e se non ti sai vendere diventa difficile guadagnare. Ma credo che sia così quasi in ogni campo lavorativo. per il resto io credo che un vero artista sa che non si finisce mai di imparare e che deve essere umile! credo molto anche nel karma e nei colpi di fortuna… quindi se semini amore e gioia quello ti ritorna :-) e così succede a me.

Il background musicale, la tecnica, il saper suonare, il saper mantenere il “tocco” personale del dj, sono tutte qualità correlate al proprio stile o c’è anche influenza delle esigenze della folla?

Ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo, ci sono i dj commerciali che suonano solo per la folla, ci sono quelli che sanno accontentare il pubblico e ci sono quelli come me che cercano sempre nuove sonorità da far conoscere al grande pubblico… diciamo una sorta di radio in cui puoi sentire cose nuove. Io, oltretutto, faccio parte di quella cerchia di dj che suonano il loro genere e che se le persone vengono a sentirmi viene per ascoltare quel tipo di musica, ma è anche vero che spesso e volentieri mi sono dovuta adattare alle esigenze dei locali. Il tocco del dj per me è solo intuito e buon gusto e principalmente allenamento. La cosa difficile non è mettere le tracce a tempo (tutto si impara allenandosi), la cosa difficile è trovare un percorso sonoro e sicuramente anche uno stile personale, uno stile che permetta a chi sente la prima traccia che metti di riconoscerti. mi è capitato tantissime volte di entrare dopo un dj e la gente mi diceva: “quando passi musica tu si capisce subito”… (non so se mi insultano hahaha oppure no, scherzo di solito solo complimenti) penso sia molto bello questo, ma la musica è infinita e non è detto che ciò che piace a me piaccia anche ad altri e viceversa. Bisogna sempre trovare il proprio spazio vitale in cui poterci sentire a nostro agio. Un pianista classico in discoteca si troverebbe a disagio, io ad un concerto classico con un synth …. beh no, perché amo la sperimentazione! ahah

Questo argomento (al giorno d’oggi) ha creato molto dibattito tra i dj di vecchia generazione, perché oggi con un programma come traktor, in cui c’è la funzione del ‘Sync’, in cui le tracce vengono messe a tempo dal programma stesso, il dj in effetti non fa altro che creare una playlist che, a mio avviso si potrebbe ascoltare anche da youtube. Fare il dj è altro con queste nuove tecnologie si è persa la vera gestualità e manualità che invece ritroviamo nei vinili. Ora, chi ama la musica e chi ha un po’ di amor proprio evita di fare il furbetto facendo lavorare il computer al suo posto. Ma sono anche dell’opinione che se uno inizia col vinile o produce musica può passare musica come più gli aggrada, con un computer, un controller, cd ecc... come per un pittore. un pittore come Picasso non inizia dal cubismo ma, il cubismo, è un punto di arrivo. Picasso come i grandi dj iniziano dalla base, dalle prime tecniche poi se si è veramente bravi uno si evolve. In pratica non sono assolutamente d’accordo con chi inizia a suonare col computer ma sono d’accordo con quei dj che dai vinili, per comodità o perché non hanno abbastanza soldi (oggi giorno siamo tutti un po’ più poveri) passa a tecniche di mixaggio più semplici e più pratiche. io cmq non mi reputo una vera dj, io amo più produrre che passare musica in discoteca, anche se quando hai davanti tutta quella gente che si diverte grazie al tuo gusto musicale, l’adrenalina è al massimo e diventa una vera gioia anche per me. :) io so solo che amo la musica in maniera esagerata e che, fare musica, mi serve soprattutto quando qualche cosa non va. noi con gli hobbies veramente forti siamo persone fortunate! perchè sappiamo dove incanalare la nostra energia.

Da professionista ma soprattutto da donna, come hai vissuto e vivi tutto questo?

Da donna posso dire che sei non sei una gran p…. è molto più difficile avere successo. Perché vuoi o non vuoi l’uomo o vorrà portarti a letto oppure ti vedrà come un avversario fastidioso da dover eliminare. Ancor più fastidioso proprio perché sei donna, ho avuto tante delusioni nel corso degli anni proprio per questo motivo, e solo perché ho dei valori. Ma a lungo andare l’avere valori e non calpestare mai il prossimo e continuare imperterrito a produrre e a sacrificarsi per quello che si ama da i suoi frutti… sempre ed in qualunque settore!

Quali sono le caratteristiche di alcuni artisti musicali che ti colpiscono di più? Ti piace la musica che c’è oggi?​

Non sento una band come i Queen o i Radiohead dal 1994… ci sono musicisti bravi, anzi bravissimi, ma parliamoci chiaro oggi non si capisce un cavolo. Io, comunque amo la musica in generale, odio solo un genere: la commerciale, e non so nemmeno il perché.

Nella scena musicale di Londra; trovi delle differenze nell’ambiente artistico e in pista rispetto a Catania? Ci racconti com’è nata la decisione del tuo trasferimento a Londra?

Quando sono arrivata a Londra immaginavo arte.. arte con la A maiuscola ovunque, invece ho trovato una città super commerciale, questo però, come in ogni luogo, è quello che si vede in superficie .. la vera arte, ovunque ci troviamo, è di nicchia ed anche con la musica è così; se vai in un pub del centro ascolterai i più grandi successi del momento, se ti addentri nel mondo della musica o ne fai parte, puoi scoprire sonorità uniche.

Se devo essere sincera ad oggi posso tranquillamente dire che tutto il mondo è paese. l’unica differenza è che se in Sicilia ci sono 10 professionisti a Londra ce ne sono 2.000.000 è tutta una questione di numeri, ed è tutto è proporzionato alla grandezza della città.

Attualmente vivi a Londra. Pensi che qualcosa della città abbia influenzato la tua musica?

Devo correggerti, attualmente vivo a Catania ma ho intenzione di salire di nuovo a Londra molto presto. A me tutto e ogni luogo ed ogni avvenimento, principalmente brutto, mi serve come ispirazione :) a londra va molto la dub techno ed ho fatto alcune tracce simili a quel genere. ho problemi di cuore faccio tracce tristi … io vado ad umore e la musica è davvero la mia medicina.

Quali sono state le tue ispirazioni che ti hanno portato alla realizzazione il tuo album "White Rabbit"?

Questo è stato il primo album che ho fatto, otto anni fa, per un’etichetta brasiliana…. mi ero appena lasciata col mio ragazzo. ahah. ed il Bianconiglio era proprio lui.

Secondo te quanto è importante essere seguito dai fans su Facebook o Twitter? E in generale per te è importante il rapporto dj-fan che avviene tramite social network?

Bisogna vedere se sono like veri come quelli di Apparat o fasulli come quelli di alcuni miei amici che pagano per aumentare la visibilità. boh, quando ero più piccola ci tenevo molto adesso non mi interessa. io spero solo di fare musica sempre più decente con sonorità nuove e piacevole. tutto qua :) e cmq io rispondo a tutti sono una persona socievole e che non se la tira per niente…. anche perché non ne avrei motivo.

Quali sono i tuoi progetti per il tuo futuro?

Fare musica e magari insegnare elettronica al conservatorio.

TI RINGRAZIAMO PER LA TUA GENTILEZZA E DISPONIBLITA’

grazie a voi è stato un piacere

Daniela

PER ASCOLTARE LE CREAZIONE DI DANIELA alias Danja Uosh:

https://soundcloud.com/danjauosh


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