Giada Rita, Arbitro!!!!!: "bravura e professionalità in campo"
Che cosa ti ha spinto a diventare arbitro?
La mia carriera arbitrale è iniziata per gioco...un caro amico mi raccontava sempre dei suoi fine settimana da arbitro e così, presa dalla curiosità, ho fatto il corso arbitri e da li... non ne ho potuto più fare a meno…
Gli arbitri di sesso femminile nel Calcio a 5 e nel calcio in generale rappresentano una percentuale minore in un ambiente sportivo culturalmente e tradizionalmente maschile. Credi che essere un arbitro donna comporti ancora oggi dei pregiudizi o possa rendere più difficile la carriera ?
Credo che, come in ogni ambiente per anni di dominio maschile (parlo anche da ex militare), il pregiudizio è ciò che ci accoglie appena mettiamo “scarpino” in campo...poi sta alla nostra bravura e professionalità ribaltarlo.
Per quanto riguarda la carriera...quella dipende solo dall'impegno che ogni arbitro ci mette, a prescindere che si tratti di una donna o di un uomo, quello che conta sono i voti presi.
Qual è stata la prima gara che hai diretto?
Come ogni arbitro ai propri esordi, ho diretto una gara di Giovanissimi Provinciali, in cui mi ricordo ero molto in apprensione per i piccoli calciatori.
Che tipo di preparazione deve svolgere un arbitro durante la settimana?
Durante la settimana abbiamo la fortuna di poter frequentare il polo atletico con un referente sportivo che ci segue e ci permette di migliorare le prestazioni fisiche, sia per quanto riguarda la corsa che per quanto riguarda la posizione in campo.
Ogni allenamento è mirato a migliorare resistenza e velocità.
Come definiresti la tua personalità in campo e quali caratteristiche ci vogliono per gestire al meglio una gara anche nei suoi momenti più difficili?
Una personalità forte ma duttile e comprensiva allo stesso tempo, cerco sempre di instaurare un ottimo rapporto con i calciatori ma soprattutto di impostare il gioco sul che deve essere a mio avviso il fulcro di tutto.
Nelle partite che ho avuto il piacere di dirigere ci siamo sempre divertiti tutti e le gare sono terminate sempre col sorriso.
Nei momenti difficili l'importante è rimanere calmi e azzerare gli errori fatti...e...riprendere subito il gioco...quando si gioca si chiacchiera meno :)
C’è qualche episodio curioso o particolare che vuoi raccontare alle nostre lettrici ?
Ma...nulla di particolare dai...domeniche di “ordinaria follia” :)
Cosa ne pensi di tutte le polemiche che spesso mettono gli arbitri al centro delle attenzioni mediatiche nel mondo del calcio?
Penso che siano esagerate..
Bisogna sempre partire dal presupposto che l'arbitro, come il calciatore e l'allenatore, è un essere umano e che quindi può sbagliare e sbaglia.
Sbaglia il calciatore quando tira e non segna o quando non para, sbaglia il mister ad adottare un modulo anziché un altro o a non mettere fra i titolari un calciatore al posto di un altro, quando rimprovera i suoi ragazzi senza però motivarli, e sbaglia l'arbitro che, uno ed unico in campo, deve controllare l'incolumità dei calciatori, delle panchine e il regolare svolgimento del gioco.
Sembra facile ma non è...anche io dal divano di casa mia saprei dirigere egregiamente i mondiali...
La differenza è che l'arbitro non si permette di giudicare ciò che non gli compete, gli altri spesso e purtroppo si…
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Ti vedi ancora nel mondo dello sport o è solo una fase della tua vita?
Nel futuro spero di continuare ancora a lavorare nello sport...mi piace molto, mi rilassa,mi diverte e penso sia un'ottima e sana palestra di vita.
Magari non direttamente dal campo ma “dietro le quinte”…
Mi piacerebbe seguire e impostare il lavoro dei “piccoletti”, creare delle buone fondamenta...perché lo sport (qualunque esso sia) non ti regala nulla...ciò che vuoi devi conquistarlo col sudore e la costanza.
C’è qualche altro sogno nel cassetto non ancora realizzato?
Il mio unico e più grande sogno nel cassetto è quello di diventare carabiniere...ma poi si sa...la vita è imprevedibile e i sogni cambiano strada facendo :)
Grazie delle tua disponibilità
