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Intervista: Annandrea Vitrano, dei "Soldi Spicci", grande grinta e personalità...


Annandrea partiamo dal tuo personale bagaglio di esperienze. Quando è nata la tua passione per la recitazione e quale è stato il tuo percorso formativo?

Mi ricordo che da piccola, in età prescolare, mi divertivo ad imitare Giulio Andreotti, il che mi fa ridere soltanto a pensarci. Devo ringraziare le mie insegnanti di scuola elementare e soprattutto media, per aver fatto sì che crescesse di anno in anno il piacere di salire sul palco.Finite le medie ho iniziato a frequentare un corso di recitazione e da allora ho sempre assecondato questa mia urgenza e questo bisogno. Ho partecipato a corsi di formazione, laboratori teatrali, laboratori comici, una scuola di teatro e per ultimo un paio di anni fa uno splendido Master sulla recitazione cinematografica.

Una domanda a cui teniamo, visto che il nostro sito promuove la figura dell’artista donna, e ci interessa sapere il tuo parere visto che tra l’altro sei una nostra conterranea in quanto siciliana. Oggi la donna nel mondo artistico è ancora sottovalutata o guardata con occhi diversi?

Sinceramente non credo che le donne oggi vengano sottovalutate.

Abbiamo abbondantemente superato il periodo in cui noi stesse non credevamo nelle nostre potenzialità e quindi se NOI STESSE non ci poniamo più limiti l’immagine delle donne che abbiamo assunto nella società non ne ha di conseguenza.

Hai incontrato maggiori difficoltà nel tuo percorso formativo scontrandoti con luoghi comuni o mentalità sbagliate?

L’unico luogo comune che ho spesso incontrato e che continua a darmi fastidio è che per fare comicità non ci voglia molto impegno. Che basti aver fatto una stagione in villaggio per essere un comico. Che noi “ tanto ci divertiamo” .

Una domanda che forse ancora non ti hanno fatto. Ti immaginavi in un duo, oppure è una occasione che ti è capitata al momento giusto e si è sviluppata nel modo giusto? Riesci ancora a immaginarti come sarebbe stata la tua carriera da ‘solista’?

E’ davvero una domanda che non mi hanno mai fatto e vi ringrazio per avermela posta. NO, non mi sarei mai immaginata in un duo, in realtà non mi sarei mai immaginata comica. Il percorso che abbiamo fatto, io e Claudio, è iniziato in maniera del tutto naturale e si è sviluppato in maniera naturale, scrivendo pezzo dopo pezzo e palco dopo palco.Chi fa parte di un duo sa benissimo che non sta rinunciando ad una parte di sé ma che in due probabilmente quella parte da “solista” potrebbe uscire fuori con maggiore forza, soprattutto se i testi, come facciamo noi, li scriviamo cucendoceli addosso!

Sul significato del nome ‘Soldi spicci’ girano due versioni diverse. Una ha a che fare con le dimensione degli spicci che fanno rumore e sono alla portata di tutti, l’altra che sia un nome creato sul momento prima di andare in scena. Ci sveli l’arcano ?

E’ esattamente la verità. Il nome I Soldi Spicci nasce in una serata laboratoriale, poco prima di esibirci: Claudio: “Ti piace questo nome?” Io: “ Sì, suona bene”. Successivamente abbiamo cercato di dare una spiegazione logica al nostro impeto euforico.

A noi piace molto ‘giorni di ordinaria tristezza’… Quando fai i tuoi personaggi femminili ti ispiri a qualcuna….o a te stessa?

Purtroppo mi ispiro a me stessa e alle svariate donne che vivono dentro di me.

Più in generale come vi regolate all’interno dei ‘Soldi spicci’? Partite da una idea comune o ciascuno di voi due propone qualcosa e poi la sviluppate insieme? E nei temi da trattare siete sempre concordi e in sintonia o vi capita di essere di pareri totalmente diversi?

Partiamo dal presupposto che ogni video è una lotta tra me e Casisa e statisticamente più ci scontriamo migliore sarà il risultato.

In genere partiamo da idee, anche spesso disconnesse tra loro, spunti presi da qualcosa che abbiamo visto, sentito, vissuto, poi si passa alla stesura del video, che può anche durare giorni e finalmente si gira e si va al montaggio.

Cosa ricordi con più piacere della vostra esperienza a Colorado in tv?

La cosa che ricordo con più piacere è che non ci riconfermarono per l’anno successivo. Ci siamo rimboccati le maniche e siamo diventati I Soldi Spicci che tutti voi conoscete.

Con i soldi spicci hai fatto Televisione, Radio ( su Radio One all’interno di ‘spicciatevi’), teatro e spettacoli in piazza. C’è qualcuna di queste dimensioni che prediligi maggiormente e se si perché?

Sì, preferisco di gran lunga il teatro, la sua magia, i suoi tempi, il contatto diretto con gli spettatori.Ogni mezzo ha il suo stile, il suo linguaggio ed è stimolante imparare a gestirli tutti.

Naturalmente anche il web è stato un trampolino di lancio decisivo e fondamentale per voi, per cui non c’è dubbio che i social siano oggi fondamentali per voi artisti. Quel che volevamo chiederti è invece se c’è qualcosa che non ti piace dei social?

I social danno la possibilità di esprimersi, di dire la propria, di parlare sicuri di venire “letti”. Questa è la cosa che non mi piace dei social, che dire la propria degenera in tuttologia, in critica, in cattiveria. Non si è faccia a faccia quindi si può essere cattivi.

Trovi differenze tra il pubblico Siciliano e quello di altre regioni?

Il pubblico siciliano è sicuramente un pubblico tanto esigente. Il provare pezzi, spettacoli in giro per la Sicilia ci permette di essere più sicuri fuori. Se qualcosa funziona con il pubblico siciliano in genere funziona anche fuori, la cosa non vale necessariamente all’inverso.

Continui a sorprenderti quando la gente vi ferma per strada o stai iniziando ad abituarti all’idea di essere famosa e di avere tantissimi fans?

E’ sempre una sorpresa, una gioia e un piacere immenso. Il pubblico ti rende parte di quella che sei, ne sono grata.

Nei tuoi sogni nel cassetto c’è il cinema? In quale tipo di film ti vedresti bene come protagonista?

Il nostro! Girare il nostro film è stata la realizzazione di un grande sogno.

L’abbiamo voluto fortemente, lo abbiamo scritto, lo abbiamo girato e non vediamo l’ora di vederlo seduti in sala.

Quali sono i prossimi progetti per i ‘Soldi Spicci’ ?

Un nuovo spettacolo teatrale e soprattutto l’uscita del nostro film entro l’anno.

Per concludere, vuoi mandare un saluto particolare alle nostre lettrici…un consiglio per noi donne su come affrontare la vita e gli stress quotidiani che tu bene rappresenti con simpatia e ironia.

Il convivere con noi stesse ci rende già grandi personalità. Io cerco di ricordarmelo ogni giorno, quando ho un problema da risolvere, quando non so come andranno le cose, quando credo che non ci sia più nulla da fare … ricordo me stessa che se ho sopportato, sorpreso, supportato, sgridato e amato me stessa per 28 anni, allora posso riuscire a fare tutto!!


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