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Intervista: Roberta Azzarone artista eclettica, impersona il ruolo della "Santuzza" del F


Innanzitutto, quando e come è nata la tua passione per la recitazione?

E’ nata a scuola. Dalla seconda elementare sono salita sul palco grazie all’ “occhio lungo” della mia maestra, ho continuato fino al liceo con i musical. All’età di 16 anni ho capito che era questa la mia strada e ho trovato in Maurizio Spicuzza un maestro. Mi ha preparato per l’esame in Accademia e a 18 anni sono entrata alla Silvio d’Amico.

Ti sei diplomata all’accademia Silvio D’amico sotto la guida di insegnanti di grandissimo spessore. Puoi raccontare e spiegare a chi magari sogna di fare questo percorso, quale dedizione e quanto impegno ci vogliono per portare a termine studi di questo livello?

Spirito di sacrificio è stato il mio motto. L’Accademia è una scuola durissima: tutti i giorni, anche la sera quando devi studiare, le domeniche, i giorni festivi… Si sa per gli attori le vacanze sono.. relative! Tre anni valgono come sei. Rifarei l’Accademia mille volte, è stata fondamentale per la mia carriera. Il mio consiglio è: prenderlo seriamente come qualsiasi altro percorso, il nostro è un lavoro, si gioca, ma si gioca seriamente

Hai avuto anche diverse esperienze televisive tra cui “Il bello delle donne..alcuni anni dopo”, “ I diari di Kate stone” , “Tutto può succedere”.. Che differenza c’è tra lavorare in teatro e in serie Tv?

Per una attrice c’è differenza nell’approccio al personaggio o differenze tra il palco del teatro e il set cinematografico?

Il pubblico a teatro è qui e ora e non si scappa. E’ un rapporto diretto e difficilmente puoi ingannarli. Prepari il personaggio per molti giorni e percorri tutta la sua storia. Quando si spengono le luci in sala diciamo che “entri nel flusso”, non staccare mai è difficile, ma almeno stai dentro. Su un set fai continui salti temporali e (purtroppo) molto spesso ti prepari da solo a casa. Devi essere pronto anche a cominciare dalla fine ed essere ugualmente intenso. D’altra parte puoi lavorare sui dettagli perché la camera cattura tutto. Un movimento della testa può nascondere un mondo, questo è molto divertente. In camera mi piace molto lavorare sullo sguardo, sullo “specchio dell’anima”.

Tra il 2009 e il 2016 sei stata impegnata in numerosi spettacoli teatrali di grande livello.Tra questi ce n’è qualcuno che ricordi con maggiore enfasi, che ti ha trasmesso particolari emozioni?

Sono arrivati tutti al momento giusto. Non ne ho un preferito… ma Devo dire che recitare nella mia città, Palermo, ha sempre un suo fascino…

E arriviamo al tuo recentissimo ruolo. Impersonare la Santuzza è un ruolo importante, non solo perché si è al centro dell’attenzione di un pubblico vastissimo e devoto. Ma soprattutto perché ci si deve immedesimare in un personaggio che è simbolo di santità….purezza. ..Intanto, come sei stata scelta?

Con il maestro Lollo Franco e con Santina Franco ci conosciamo da un paio d’anni perché feci i provini per lo spettacolo “Kean”, una produzione del Teatro Biondo di Palermo. Fui scelta e da lì siamo sempre rimasti in ottimi rapporti.

Come ti sei preparata per interpretarla al meglio?

Abbiamo lavorato sulla dolcezza di questa giovane donna. Contestualizzando l’epoca, deve essere stata una donna di una forza incredibile. Un po’ come San Francesco, abbandona tutto per seguire la via del Signore. Spesso crediamo che una donna forte debba essere anche una donna mascolina, ma non è necessariamente così. Rosalia conserva la sua dolcezza e la sua femminilità e va avanti per la sua strada. Sono stata anche al Santuario di Monte Pellegrino che è un posto meraviglioso… Giriamo tutto il mondo a volte senza sapere cosa abbiamo dietro casa. Volevamo ripercorrere la vita della santa anche attraverso i luoghi.

Alla viglia hai sentito anche solo per un momento il peso di questo ruolo?Stavi per interpretare un simbolo unico e amato da una intera città

Nessun peso, il motto di quest’anno è la leggerezza e io l’ho sposato in pieno. Spesso a teatro ci si sente giudicati dal primo istante, è normale rientra nel nostro lavoro. Questa volta il pubblico era con noi, noi eravamo con il pubblico.

Quali sono state le tue sensazioni durante lo spettacolo? C’è stato qualche momento in cui ti sei sentita maggiormente coinvolta ed emozionata?

Ovviamente il volo! Quando stavo in alto sopra migliaia di persone mi è sembrato davvero di benedire la città… Non so spiegarlo a parole, ma si ha l’impressione di non essere da soli durante la rappresentazione. E’ qualcosa di mistico.

Sei anche una ottima cantante ! Hai anche la passione in questo campo?Che tipo di studi hai fatto in questo settore?

Canto da tutta la vita grazie ad un’impostazione naturale. In accademia ho studiato canto lirico e musica leggera. Cantare mi fa sentire libera, non lascerò più la musica nella mia vita.

Ti sei sentita con Lorena Cacciatore, che aveva avuto lo stesso ruolo nella precedente edizione?

Io e Lorena siamo prima di tutto amiche. Ci siamo sentite e mi ha fatto un grande in bocca al lupo. Sono stata contenta di aver condiviso a un anno di distanza questo ruolo con lei.

Dopo questa esperienza ti senti arricchita? Interpretare una Santa, un simbolo così importante per Palermo,ti lascia qualcosa di profondo dentro in termini umani oltre che professionali?

Senza dubbio. Ho percepito la sua forza. Bisogna avere il coraggio di inseguire i propri sogni e soprattutto di farlo con un gran sorriso.

Tu non vivi più in Sicilia adesso. Prendiamo spunto da questa considerazione per farti una domanda, visto che spaziodonna promuove la figura della donna artista. Secondo te per una giovane ragazza che ama il teatro e la recitazione, è inevitabile andare via dalla Sicilia o ci sono futuri margini di crescita in questo settore nella nostra terra?

Fortunatamente in Sicilia, negli ultimi anni, le cose stanno cambiando. Vedo una terra che sta rinascendo. Finito il liceo avevo in testa solo l’Accademia Silvio d’Amico, e ciò mi ha portato inevitabilmente lontano da casa. Oggettivamente tuttora piazze come Roma, Milano o Torino offrono di più. Ma non voglio apparire come un “cervello in fuga”. Proprio in questi ultimi due anni mi sono divisa tra Palermo e Roma e vorrei tanto che fosse ancora così.

Oltre la recitazione e il cantohai qualche altra passione ?

Mi piace scrivere, ma è tutto chiuso nel cassetto. Leggere e cucinare. A volte cucino leggendo.. Quello è il problema. Ma uso gli amici come cavie e dicono che sono abbastanza brava!

I tuoi progetti futuri?

Quest’anno vorrei dedicare più tempo alla poesia. Ho alcuni progetti in cantiere con “OFFicina” l’associazione di Camillo Marcello Ciorciaro. Lavoreremo sui grandi poeti italiani, in particolare Dante.

Grazie Roberta per la tua intervista ....


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