top of page
Post in evidenza

Intervista: Lavinia Pinello, la grande passione per la scrittura fantasy


Ciao Lavinia intanto complimenti il tuo stile ci piace molto. Per cominciare, hai sempre amato la lettura, non fermandoti ad un solo genere. Quando parli di essere curiosi, sperimentare e sperimentarsi nel leggere, cosa intendi?

Grazie a voi per l’attenzione e l’apprezzamento per i miei lavori! Per “sperimentare e sperimentarsi” intendo il molteplice significato di mettersi alla prova sia come lettrice che come autrice. Spesso ci si ferma davanti a un libro perché si crede che quel testo non possa darci nulla, che non sia nelle nostre corde nei temi, che la scrittura sia troppo complessa o che semplicemente non rientrando nel genere di nostro interesse vada scartato a priori dalla nostra attenzione; ecco, per sperimentarsi come lettrice,io intendo il superare queste barriere date da preconcetti personali, uscire dalla zona di confort e provare ad aprirsi ad altro senza mai stancarsi. La lettura non è una casta chiusa, e secondo me non va approcciata come tale, la lettura non è immobilità, è un viaggio attraverso animi e pensieri oltre che storie, e se viene approcciata in questo modo allora sì, può essere arricchimento personale, altrimenti diventa un passatempo quasi onanistico. Questo vale sia come lettrice che come autrice. La possibilità di farsi permeare da altri autori e generi letterari, arricchisce a 360° un autore, non solo a livello di lessico, ma soprattutto a livelli di contenuti. Chi scrive osserva la realtà e il mondo circostante per poi traslarlo in una storia che dia, o dovrebbe dare, un punto di vista particolare a chi la legge, lasciando un messaggio più o meno velato e più o meno condivisibile, ma che faccia leva su pensiero ed emozioni. Come autrice lo sperimentarsi vale anche sui generi letterari. È normale che un autore venga conosciuto o etichettato dai lettori come autore di un determinato genere di libri, questo però non toglie che l’autore possa, debba o semplicemente voglia, mettere in discussione se stesso provando a cimentarsi in altri generi letterari, questo non è una ricerca di una propria “voce letteraria”, non per me almeno, ma una palestra di scrittura. Capire se sono in grado di esprimermi con forza in quel determinato genere e se no, il perché non riesco a farlo, mette in risalto i miei punti di forza e quelli di debolezza, aiutandomi a capire cosa e perché devo migliorare del mio stile. Non aspiro di certo alla perfezione, ma cerco di migliorarmi per poter dire quello che ho da dire e nell’ambito in cui mi sento di dirlo offrendo il migliore scenario possibile al lettore. La scrittura, come la lettura, per me è mobilità, libertà di espressione, che non significa dire tutto quel che si vuole, corbellerie comprese, ma avere qualcosa da dire e sapere come dirla. Non è facile, per questo si deve far palestra e non cullarsi troppo in un unico genere, e se non si vuole uscire dalle etichette di genere, c’è la pubblicazione sotto pseudonimo. Personalmente preferisco mettere il mio nome e, spero, i lettori apprezzeranno questo “portarli in lande nuove”!

  • Perché hai scelto il g fantascientifico per esprimere le tue idee e raccontare le tue storie? Healing Blood , precedente opera scritta realizzata con Candida Corsi, parlava ad esempio di vampiri

Al momento ho lavorato sul genere fantastico in quanto lo reputo un genere che, se utilizzato con coscienza e conoscenza, ha un substrato ricchissimo da cui attingere nel caso si voglia porre il lettore davanti a una meta narrazione. Presentare una storia fantastica per me non significa alleggerirla dai temi ma potervi inserire temi importanti e attuali senza che questi colpiscano allo stomaco il lettore. Io non voglio schiaffeggiare con durezza, voglio tenere per mano chi si trova a leggere i miei libri e mostrare quel determinato concetto facendo pensare e riflettere. Il genere fantastico mi da la possibilità di esprimermi su più livelli di lettura all’interno di un unico testo, da quello per ragazzi a quello per adulti, ciascuno troverà il suo.

Un esempio evidente è Anima Mundi, il mio primo libro, in cui la meta narrazione la fa da padrona in ogni riga scritta, ma anche gli altri testi non sono da meno. Healing Blood, edito dalla CE Dark Zone e illustrato dalla bravissima Candida Corsi, tratta il tema della crescita, della diversità, del razzismo e del bullismo. Parla del dover trovare un proprio posto nel mondo, dell’accettazione del sé per poter accettare il diverso da sé, parla sì della concezione tra bene e male, ma ponendo l’accento su quanto questi siano verità assolute e nello stesso tempo non assolutistiche. Parla delle miserie umane e di speranza, parla di guarigione da ferite interiori prima che fisiche e di molto altro ancora, e lo fa tramite una favola fruibile da chiunque. Basta approcciarsi con occhio attento e curiosità.

  • Di cosa tratta il tuo ultimo romanzo “ A caccia dell’Aurora”? Tra l’altro se non sbaglio, è anche ambientato in parte in Italia?

A Caccia dell’Aurora (Brigantia Ed.), è un romanzo in cui ho cercato di mixare azione, introspezione e intreccio tra personalità molto forti e differenti tra loro in un filone narrativo che si fa via via più serrato salvo aprirsi e prendere respiro, rallentando volutamente in alcuni punti, per poi rigettarsi a capofitto nell’intreccio della trama. L’ho immaginato come una sinfonia; il ritmo, l’intreccio, tutto quanto il romanzo è strutturato per dare al lettore una sensazione sinfonica che acceleri in un crescendo nella chiusa del finale, per poi accarezzarlo delicatamente nell’epilogo. Il tema della trama è legato alle teorie delle frequenze come parte integrante della vita e del suo svolgersi, l’ipotesi da cui muovono le passi e il “della storia è la possibilità di poterle sintetizzare e sfruttare per poter piegare la natura e il cuore stesso della vita ai fini umani e quali potrebbero esserne le eventuali conseguenze. trama si svolge in parte in Italia, ad Aquileia per l’esattezza, ho voluto porre l’accento sulla storia di quella città e in particolare sugli splendidi mosaici presenti nella Basilica di S. Maria Assunta, dall’altissimo valore artistico e simbolico, che mi sono permessa di riprendere nell’ambito narrativo proprio del romanzo.

  • Dove ti sei documentata riguardo le varie frequenze di cui parli nel libro?

Ammetto che la documentazione è stata lunga e varia. I testi più recenti che studiano il mondo delle frequenze sono quelli di Riccardo Tristano Tuis, che ha curato la prefazione del libro, ma ho affondato a piene mani anche nell’ Harmonices Mundi di Keplero, nel concetto Pitagorico della Musica delle sfere, in seguito ripresi da Platone ne “La Repubblica” e nel medioevo da S. Agostino nel “De Musica” e nelle “Confessioni”, ma be parla anche l’Alighieri nel primo canto del Paradiso nella Divina Commedia, Goethe nel Faust etc. Per non dimenticare le varie scuole antroposofiche e i vari articoli nelle magazine di ricerca scientifica oltre agli studi di neurofisiologia e genetica del mio biennio universitario che mi sono tornati utili in più occasioni per avere degli spunti credibili.

  • Come in tutti i tuoi romanzi, anche in questa tua nuova opera sono presenti delle figure femminili? E se si, quali personalità hai creato per loro?

Sì, anche A Caccia dell’Aurora ha dei personaggi femminili di rilievo, anche per loro ho creato personalità molto diverse e multisfaccettate con luci e ombre molto sfumate le une nelle altre. In alcuni casi ho creato per loro dei brevi background all’interno del romanzo da dove si può evincere meglio il perché pensino e agiscano in determinati modi, per quanto non sempre si possa essere d’accordo con loro. Sono figure forti, in alcuni casi figure chiave e non sempre figure positive. Non posso svelarvi le loro personalità che ho cercato di rendere a tuttotondo senza spoilerarvi la storia, ma se sono riuscita nell’intento di rendere in qualche modo “vivi” i personaggi che la popolano, avrete modo di conoscerle bene e farvi una vostra personalissima idea.

  • Ci sono tratti autobiografici in questi personaggi? Qualcuna di loro ti rappresenta o più semplicemente sono totalmente inventati?

Sono personaggi inventati, totalmente, ma direi una bugia se non dicessi che quando creo un personaggio mi rifaccio anche (ma non solo) a ciò che percepisco intorno a me. Sono un’attenta osservatrice e ascolto molto, quando si dice che chiunque potrebbe in qualche modo finire in un libro, anche solo per un solo tratto opportunamente rielaborato, se si trova nel raggio di percezione di uno scrittore, è decisamente vero.

  • Quali sono i tuoi libri e i tuoi autori preferiti?

Questa è una domanda difficile a cui rispondere, almeno per me. Non ho degli autori o dei libri preferiti, ogni libro e autore mi ha forgiata nell’attimo in cui ho avuto il piacere di leggerlo. Riconosco la voce dei grandi narratori e mi piace ascoltarla, ma se dovessi sceglierne una o qualcuna non potrei farlo con serenità di coscienza. Ogni voce è stata univoca e non posso dire che non mi abbia lasciato qualcosa.

  • Se ci fosse una trasposizione cinematografica dei tuoi libri, quale delle tue opere riterresti più adatta?

Sicuramente per la visività delle immagini e il tipo di trama A Caccia dell’Aurora si presta tantissimo a una trasposizione cinematografica e a essere sincera ho buttato giù una sceneggiatura delle prime due/tre pagine del romanzo per vedere che resa avrebbe avuto, sì, mi ha soddisfatta parecchio. Healing Blood ascrivendosi nell’ambito dei libri di formazione, lo vedo adatto a una trasposizione per ragazzi, forse però sarebbe più adatto per una serie… Per quanto riguarda Anima Mundi invece trovo più adatto senza alcun dubbio il lungometraggio animato.

  • Una curiosità: C’è qualche momento della giornata in cui preferisci scrivere?

In genere la sera, fino a tarda notte. C’è una tranquillità diversa e riesco a immergermi meglio nei pensieri. Poi in realtà scrivo ogni volta che ne ho la possibilità durante l’arco della giornata senza badare troppo agli orari.

  • Quali sono i tuoi prossimi progetti? C’è un altro romanzo che sta ‘nascendo’?

Al momento sto lavorando al secondo libro di Healing Blood che uscirà a novembre e ad altri progetti di cui non posso parlare ancora. Ho stretto da poco una collaborazione con l’agente letterario Valentina Cucinella, che si occuperà della mia rappresentanza oltre che della promozione dei miei lavori, è una donna in gamba, penso che avremo tanto da fare insieme.

  • Hai altre passioni oltre la scrittura?

Tantissime! Fino alla scorsa estate praticavo l’equitazione nella disciplina del salto ostacoli, a livelli amatoriali, purtroppo ho dovuto smettere a causa di una brutta caduta che mi ha causate molteplici fratture, per fortuna sanate senza gravi conseguenze. Faccio parte dei referenti del CLC Rescue, associazione onlus per il cane da lupo cecoslovacco, razza tanto affascinante quanto impegnativa, e di tanto in tanto bazzico nel mondo della scrittura cinematografica che ha un linguaggio totalmente diverso da quello della scrittura narrativa. Sto anche scoprendo, grazie al mio fidanzato, la passione per il gioco da tavolo e quanto questo possa essere simile alla progettazione narrativa di un romanzo; penso che tra i due mondi (quello del game design e quello della narrativa libraria) ci possa essere più di un punto di contatto e di possibilità di amalgama.

  • Alle nostre giovani lettrici che avessero la passione per la scrittura, cosa consiglieresti?

Di leggere tanto e di tutto, di mettersi alla prova e di non sentirsi mai arrivate alla vetta delle proprie capacità, di ascoltare le esperienze di chi ha pubblicazioni alle spalle ma di non farne un tracciato univoco, perché nessuno ha una strada uguale a un altro, di scrivere se sentono di avere qualcosa da dire e di non poterne fare a meno, a prescindere dal riuscire a pubblicare oppure no. Di non farsi abbattere dai rifiuti e di lavorare su se stesse trovando motivazioni intrinseche e non estrinseche al perché di questa passione.

  • Dove è possibile seguirti? Sei attiva sui social?

Sono molto attiva su Facebook sia nella pagina autore che nel mio profilo personale, da pochi giorni mi sono iscritta su Instagram, lo sto ancora sperimentando, vedremo!Twitter invece lo uso davvero di rado, troppo poco prolisso per me!

Grazie di cuore per questa bella intervista, A presto!

Grazie a te per l'intervista !!


Post recenti
Archivio
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page